mercoledì 4 settembre 2019

Se non è zuppa, sarà pan bagnato?


Per il nuovo governo M5S-PD Zingaretti aveva chiesto discontinuità. Nelle politiche, certo, ma negli uomini (o donne)? Per le politiche i contrasti sembrano sfumare tra le parole "rivedere", "correggere",  "aggiornare"; per le persone i nomi che girano sono sempre gli stessi: accontentare le correnti di partito pare sia sempre l'unico metodo valido per formare una squadra di ministri. Riuscirà Conte a concretizzare il concetto di discontinuità anche nella scelta dei suoi collaboratori?

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