sabato 17 gennaio 2009


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A scanso di equivoci. La satira utilizza fondamentalmente alcune figure retoriche. In questo caso si è inteso denunciare il pericolo di un rinascente antisemitismo (sempre in agguato, come tutte le intolleranze), rappresentando un'ipotetica, quanto fortunatamente irrealistica, "riapertura di Auschwitz ". "Ironia" ed "iperbole". Queste le oneste intenzioni dell'A.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Spero per lei che non sia mai stato a Birkenau (Auschwitz). Io non sono ebreo e non sono filo israeliano. Spero nella pace e sono convinto che il destino di israeliani e palestinesi sia quello di trovare un modo per convivere. Restando alla sua vignetta: fa il paio con la "barzelletta" raccontata da Berlusconi a Nuoro... stesso livello di umorismo. Semplicemente non fa ridere né riflettere. Fa schifo. Antonio Padula.

Mauro Patorno ha detto...

Mi spiace che la vignetta non sia stata da lei capita: in questi casi la colpa è sempre dell'autore. Nelle intenzioni la distanza con quella di Berlusconi è abissale.