martedì 3 dicembre 2013

Dei diritti e delle pene

Finta indignazione per la tragedia nel capannone tessile in quel di Prato, dove lavoravano in condizione di schiavitù cittadini cinesi. Una realtà ben nota ma evidentemente "tollerata". Nessuno ha detto una parola sulle aziende committenti di queste fabbriche che sfornano prodotti a basso costo per i marchi e ad altissimo ricarico. Prodotto "cinese" fatto in Italia che può quindi vantare la dicitura "Made in Italy", inducendo il consumatore a credere che nella produzione si rispettino quantomeno le norme e i diritti garantiti dalla nostra legislazione sulla sicurezza e sul lavoro. 

Nessun commento: